Definendo lo Stress da lavoro Gallarate una pressione che agisce non solo su un oggetto ma anche su una persona, si apre la strada ad un’interpretazione inerente ai comportamenti delle persone e alla loro psicologia. Una stessa stimolazione esterna può essere “stressante” per una persona e indifferente per un’altra , benefica per un’altra ancora. E ciò dipende dal singolo essere umano come “soggetto”, con la sua personalità, le sue risorse individuali , la storia personale , la cultura di riferimento, la rete sociale di cui si è parte (famiglia, amici, associazioni, gruppi sportivi e di volontariato).Da ciò si evince che non esiste una definizione di stress universale , in quanto ciò che è stressante per una persona può non esserlo per un’altra. Il termine stress fu coniato da H.Seyle nel 1956 per identificare una risposta non specifica del corpo ad una richiesta di cambiamento.
Lo stress può essere prodotto da una gamma estremamente ampia di stimoli : fisici ( es. fatica), mentali (impegno lavorativo) , sociali o ambientali ( obblighi o richieste dell’ambiente sociale).quindi l’essere umano si “adatta” in risposta agli stimoli ambientali per garantire l’equilibrio interno ed ad aumentare la possibilità di sopravvivenza.
Quando una persona è sottoposta a continuo e prolungato Stress da lavoro Gallarate può sviluppare una Sindrome Generale di Adattamento che si sviluppa in tre fasi:
ALLARME: l’organismo risponde agli stimoli mettendo in atto meccanismi sia fisici che mentali per affrontarlo. Ad esempio ,aumento del battito cardiaco, della pressione sanguigna ,del tono muscolare….
RESISTENZA: il corpo tenta di combattere gli effetti negativi dell’affaticamento prolungato, producendo risposte ormonali specifiche.
ESAURIMENTO: se gli stimoli continuano ad agire, il soggetto può venire sopraffatto e possono prodursi effetti permanenti nel corpo o nella psiche.
Normalmente il termine “stress” è connotato negativamente. Ma non sempre lo stress è negativo: può essere utile quando motiva le persone a fare di più o è collegato ad eventi piacevoli (vincere una gara, fare un viaggio avventuroso…). È importante però che il livello di stress percepito, non superi una certa soglia, che per ciascuno può essere diversa , oltre la quale gli effetti diventano insopportabili.
La capacità di adattamento è ciò che mette in grado la persona di affrontare situazioni potenzialmente stressanti. L’adattamento permette di scegliere le giuste azioni da svolgere per risolvere problemi, modificando l’ambiente o se stessi. La capacità di adattamento dipende sia dall’età del soggetto ma anche la prevedibilità , la conoscenza e la gravità degli eventi.
Un evento stressante particolarmente inteso o protratto nel tempo può generare ansia. L’ansia che si caratterizza per uno stato di allarme, paura e risposta esagerata nei confronti di uno stimolo, si manifesta a livello emotivo come uno stato id insicurezza e preoccupazione , mentre a livello fisico con sintomi quali tachicardia, sudorazione, tremori, vertigini. Molte possono essere le forme di disturbo ansioso, ciò che le accomuna è la sensazione di allarme e attivazione.
Se inseriamo lo stress a livello lavorativo le definizioni piu accettare sono :
Reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifestano quando le richieste lavorative non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore
Reazioni ad aspetti avversi e nocivi del contenuto, dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro. È uno stato caratterizzato da elevati livelli di eccitazione ed ansia , spesso accompagnati dal senso di inadeguatezza.
Non esistono lavori immuni da Stress da lavoro Gallarate. Quando lo stress nasce sul lavoro si definisce Stress Lavoro Correlato. Questo tipo di stress si manifesta quando una persona sente che le richieste dell’ambiente lavorativo sono troppe rispetto alle proprie capacità di farvi fronte. Le richieste posso non solo riguardare i carichi di lavoro in sé ,ma anche una serie di fattori materiali (ambiente troppo o scarsamente illuminato, sbalzi temperatura, posture viziate o stancanti…), organizzativi ( orari di lavoro, turni, monotonia, ripetitività, carichi di lavoro…..), psicosociali ( la chiarezza sul proprio ruolo, e i propri compiti, le possibilità di carriera, il livello di responsabilità , il rapporto con l’ambiente lavorativo). Un’altra fonte di stress può essere collegata alla gestione delle relazioni. La convivenza con altri colleghi o con i propri responsabili, talvolta in ambienti ristretti e per molte ore al giorno, mette la persona in continuo confronto con l’altro. Sono sempre più numerose le persone colpite da stress lavoro correlato, indipendentemente dal livello gerarchico o dall’ampiezza di responsabilità. I motivi possono riguardare sia le innovazioni apportate all’organizzazione e alla gestione del lavoro, sia la precarietà o gli aumenti dei carichi e dei ritmi lavorativi, ma anche elevate pressioni emotive legate principalmente all’efficienza lavorativa , o anche molestie di natura psicologica. Lo stress in questi casi può manifestarsi con patologie fisiche ( dispnea, cefalea, disturbi del sonno, calo delle difese immunitarie, disturbi cardiovascolari) e/o mentali ( fobie, irritabilità , abuso di psicofarmaci, sindromi ansioso- depressive).
Possiamo quindi concludere che considerare il rischio psicosociale in tutte le sue espressioni può determinare dei livelli di benessere lavorativo e miglioramento della performance. Questo per quanto riguarda il datore di lavoro , ma la persona può salvaguardare la sua salute psicofisica intraprendendo un percorso terapeutico che gli permetta di fare un viaggio interiore all’interno di sé per riuscire meglio a cogliere quali possono essere individualmente i suoi punti di forza o di debolezza.