COPPIE E CRISI DELLE MATRICI INDIVIDUALI
L’uomo proprio per la sua carenza di basi istintuali in quanto non e’ nel nostro DNA l’organizzazione della vita relazionale, e per la stessa complessità della vita sociale in cui si deve muovere , e’ costretto ad apprendere , e ciò avviene essenzialmente nella famiglia.
Noi sappiamo che un piccolo erbivoro nasce, dopo un quarto d’ora inizia a rizzarsi sulle gambe, dopo mezz’ora e’ gia’ in grado di muoversi con una discreta agevolezza, e per integrarsi completamente ci vorrà un po’ di tempo.
Noi invece, dobbiamo imparare ad apprendere ed il luogo dove impariamo e’ la famiglia che e’ la nostra prima esperienza relazionale.
C’e’ ormai un largo campo di ricerca di neurofisiologi, i quali sostengono che una parte di tutto ciò che ha a che fare con il funzionamento del nostro Sistema Nervoso Centrale (SNC) in parte e’ determinato dal Dna e quindi , obbedisce a degli stimoli interni , e in parte invece si forma dopo in base alle esperienze relazionali.
Tali ipotesi sono supportate anche da Stern, psicologo dell’eta’ evolutiva che sostiene che il bambino instaura con la madre un certo tipo di rapporto e a seconda se questo funziona bene o no e da’ delle risposte affettive valide o meno, viene modificata l’esperienza interna mentale che Stern chiama RIG, pacchetti predeterminati in cui e’ contenuto un certo tipo di esperienza relazionale con una determinata persona.
Il bambino pian piano si forma un gran numero di questi pacchetti che via via si modificano profondamente in base ad ulteriori esperienze o vengono messi da parte.
Quindi, questo tipo di teorizzazioni, ci dicono che in fondo l’uomo possiede tutto un patrimonio predeterminato formatosi durante le sue prime esperienze con cui deve fare i conti.
Non e’ casuale che in fondo le prime esperienze siano le più durature.
Certi modelli di comportamento che abbiamo appreso nella nostra infanzia tenderemo a conservarli in misura più o meno evidente per tutta la vita.
In fondo anche nel lavoro terapeutico si può’ notare l’ostinata persistenza di certi modelli comportamentali. Alcune volte malgrado tutti i tentativi del paziente ( nel senso di colui che patisce nel dover conservare certe modalita’) e del terapeuta che deve confrontarsi con queste coazioni a ripetere che probabilmente hanno anche una loro sede nel SNC, il lavoro di modifica e’ estremamente complesso anche se conosciamo la possibilità del cervello di modificare i propri tragitti neuronali.
Matrice e’ un termine coniato da Foulkes, terapeuta gruppo analitico.
Qualcuno potrebbe tradurlo come mondo interno, altri come Se’, però matrice implica qualcosa in più, qualcosa di dinamico, cioè il fatto che ciascuno di noi vivendo in famiglia si identifica con dei personaggi familiari.
Il figlio non si identifica solo con il padre, ma anche parzialmente con la madre, anche in parte con i fratelli o sorelle o anche con personaggi della famiglia con cui ha a che fare e dovrà assorbire tutte le loro disfunzioni verbali ( il “ si fa così”) , dovra’ confrontarsi con le loro disfunzioni non verbali ( condizionamento operante di ciò che vede fare in famiglia nei rapporti reali dei familiari).
Quindi, il bambino ha a che fare con un mondo estremamente complesso di personaggi diversi i quali propongono teorie su come ci si comporta che non necessariamente sono congruenti con i comportamenti reali, con le relazioni interne.
Per matrice Foulkes intendeva tutto ciò che ha a che fare con una riedizione interna del mondo familiare che non e’ mai un vero quadro del mondo familiare, non e’ una fotografia perfetta del mondo familiare, , ma può essere una fotografia un po’ sfuocata , sbiadita, in cui in certe circostanze si usa un grandangolo, in altre un teleobiettivo, per cui a seconda della posizione che occupo nell’ambito familiare, la fotografia sarà molto diversa.
E’ impressionante a volte nella terapia familiare la versione dei diversi figli o membri delle famiglia sugli altri: : a seconda della collocazione temporale di nascita , il ruolo in cui uno viene posto nell’ambito familiare, il sesso, le circostanze di nascita ognuno porta vissuti differenti.
Tutti questi quadri vengono riassunti in quello che si definisce matrice, modello base, modello interno in parte conscio e in parte inconscio, che noi ci portiamo per tutta la vita modificandolo via via in misura più o meno ridotta attraverso le esperienze successive. Per esempio la nostra matrice cadrà in una serie di nostri credi e verrà messa in discussione nel momento in cui abbiamo le prime esperienze sociali con la scuola in cui dovremo confrontarci con i compagni che sono portatori di esperienze molto diverse, con maestri, professori che si portano anche loro esperienze diverse….
Si può quindi pensare che il mondo delle matrici e’ il mondo dell’immaginario , del transfert, della coazione a ripetere, della dipendenza. Noi siamo portatori di idee ben precise su di noi o sul mondo e ciò trova le basi in quelle che sono le esperienze infantili che saranno modificate più o meno.
Un tema importante e’ quello del matrimonio qui inteso come rapporto di coppia che contenga un progetto di stabilità.
Teniamo conto che fino all’800 il matrimonio era un affare di famiglia, era la famiglia i che sceglieva il marito o la moglie trattandosi di alleanze familiari per ragioni economiche, sociali ….
La crisi della famiglia patriarcale con la mobilitazione per ragioni economiche, sociali e culturali ha portato allo spostamento delle scelte individuali.
Mentre quindi prima il marito e la moglie instauravano un’affettuosa amicizia che a volte diventava amore nel tempo, il vero concetto di innamoramento apparteneva solo in una situazione patologica rispetto all’ordine sociale ( ricordiamo per esempio Paolo e Francesca).
Con il succedere del contesto storico invece l’innamoramento diventa il pilastro di fondamento del nuovo rapporto di coppia.
Ci si sposa perché ci si innamora. L’innamoramento è un momento di sospensione di quelli che sono i normali modelli di ragionamento, nasce qualcosa di diverso, i consueti modelli tradizionali sono temporaneamente sospesi,, quindi c’e’ come una rottura del consueto.
( Giulietta e Romeo ne sono un esempio).
Questo e’ anche vero nelle situazioni di coppia attuali perche’ nell’innamoramento ci si dimentica, presi nell’amore per l’altro, di quelli che sono I consueti modelli comportamentali.
L’altro appare idealizzato come l’anima gemella con una fantasia quasi di fusione, ed e’ nel momento in cui ci si deve confrontare con la realtà quotidiana che balzano fuori delle differenze.
E’ proprio nel rapporto di coppia che compare questa messa in crisi dei modelli, delle proprie matrici.
Vediamo , in modo banale, come una coppia appena sposata si trovi a confrontarsi per l’organizzazione topografica della casa ( la cucina , la disposizione dei mobili…..)
Una coppia può continuare a vivere solo se vi e’ la possibilità per ciascuno di modificare almeno parzialmente i propri modelli di base.
Quindi la coppia e per esteso la famiglia va vista come dinamica in cui tutti i suoi membri fondatori sono costretti a mettere continuamente in discussione le proprie matrici di base.
Ma come si coniuga la possibilità di cambiamento con le matrici?
La modifica delle matrici è possibile soltanto se la matrice stessa appare sufficientemente mobile,altrimenti occorre o un’esperienza particolare o una terapia.
In un’analisi individuale e’ possibile individuare la matrice anche se ci sono dei movimenti sotterranei in parte non noti che si svelano in maniera complicata .
L’individuazione avviene quindi, nel momento in cui riusciamo a superare i limiti della nostra matrice , accedere ad un pensiero creativo,simbolico, a nuovi modelli, a nuove invenzioni. Queste creazioni avvengono in buona parte attraverso una procedura di distacco dalle precedenti matrici anche sociali. Per esempio la nuova visione copernicana rispetto alla centralità della terra.
Come a livello sociale un’invenzione nuova sconvolge il mondo el’immagine che l’uomo ha di se’, così a livello familiare, individuale un’invenzione nuova mette in crisi il modello precedente e a maggior ragione entrando in una situazione di coppia ci si deve confrontare con altri modelli completamente diversi.