PAURA DEL BUIO GALLARATE
Nell’oscurità l’immaginazione lavora più attivamente che in piena luce.
(Immanuel Kant)
Al famoso filosofo tedesco diamo spazio per poter rendere perfettamente idea di ciò che vuole essere questo scritto.
Proporrei per iniziare , mentre si sta leggendo, di fermarsi un attimo e di chiudere gli occhi.
Proviamo , a sentirci nelle sensazioni . A provare delle emozioni che il nostro corpo ci trasmette.
Vediamo il buio, e sicuramente questo ad alcune persone spaventa. Ci sembra l’oscurita’ e la morte e non ci dà il senso di sicurezza che invece la luce produce.
Buio e’ una parola che deriva dal latino “burius” e significa “rosso scuro”. Quindi oscuro, senza luce.
La paura e’ un sostantivo di origine latina “pavor” che ha il significato di timore.
Quindi l’insicurezza, lo smarrimento di trovarsi di fronte ad un pericolo reale o immaginario.
Acluofobia ( dal greco alcus “ oscurità” e Phobos “ fobia” ) e’ in termini psicologici la parola usata per definire colui che paura dell’oscurita’ e del buio.
La paura richiede sempre un “oggetto” di cui aver timore.
Nel caso del buio invece l’” oggetto” di cui aver paura non c’e’ concretamente.
Se associamo la paura del buio ad un “oggetto” esso risulta immaginario o comunque pensato nella nostra testa proprio perché collegato a quello che potrebbe succedere nelle “tenebre” e che noi non possiamo controllare in quanto “non lo vediamo”.
Quindi si possono sperimentare anche sentimenti di angoscia o spavento in quanto ci sarà attesa del pericolo sconosciuto, e sorpresa.
Di solito la paura del buio Gallarate viene associata più spesso ai bambini che hanno paura di addormentarsi da soli in una stanza buia senza nessuna protezione da parte di un adulto.
Un certo timore di trovarsi in ambienti oscuri e’ considerato nella norma e non possiamo etichettarci nessun quadro psicopatologico.
Ma esistono persone adulte che esprimono la loro paura del buio Gallarate nell’accezione della paura dell’ ignoto e dei pericoli che esso può nascondere. Subentra in alcuni soggetti un vero e proprio panico, sudorazione, brividi. . Questo sicuramente per un adulto e’ un disagio da tenere in considerazione e da affrontare.
Lo screditarsi come persone perché si provano paure “ da bambini” sicuramente non aiuta la persona nella sua autostima. Anzi fa aumentare il disagio invece di allontanarlo.
Non avere certezze , o non pensare di averle porta l’essere umano ad un senso di panico e insicurezza reale o immaginato.
Per affrontare la situazione sicuramente in una prima fase si possono adottare strategie come il mettere una luce a timer che,per esempio, permetta di addormentarsi e poi autospegnersi da sola….. O tante altre metodologie molto semplici.
Se però questo disagio inizia a compromettere il quotidiano l’aiuto con uno psicoterapeuta che utilizza un approccio cognitivo- comportamentale potrebbe essere utile.
Permetterebbe di comprendere che cosa rappresenta per noi il buio, quali paure inconsce esso esprime. Da lì si lavorerebbe per trovare delle strategie risolutive per ogni singola persona.